
Mediapro non accetta la sentenza del Tribunale di Milano a favore di Sky. Nella serata di ieri, il gruppo spagnolo ha rilasciato una nota sul proprio sito ufficiale.
“Mediapro ritiene che la sua proposta di commercializzazione sia conforme a quanto stabilito nel contratto con la Lega e a quanto previsto dalla Legge Melandri e nelle Linee Guida. Dopo aver analizzato l’ordinanza, il Gruppo Mediapro considera che la propria offerta agli operatori italiani non comprendeva contenuti editoriali e ritiene che, con l’attuale quadro normativo italiano, si possa commercializzare pubblicità. Ciò che preoccupa Mediapro è che il timore di Sky di perdere una posizione dominante sul mercato dei diritti possa generare agitazione all’interno del calcio professionistico in Italia. La responsabilità di questa situazione non va attribuita a Mediapro che attende la risoluzione del ricorso e rispetterà, logicamente, la decisione del Tribunale“.
Roures, come riportato da Ansa, resta sicuro sul lavoro del suo gruppo: “Venderemo i diritti, siamo tranquilli. Se verrà bocciato di nuovo il bando, ne faremo un altro definitivo, in funzione di quanto dicono i giudici. Siamo convinti di avere ragione e non penso che con un nuovo bando ci perderemo. Il nostro investimento è strategico. L’offerta non comprendeva contenuti editoriali e con l’attuale quadro normativo italiano si può commercializzare pubblicità – continua il presidente spagnolo -. Il nostro bando permetteva a chi non voleva i 270 minuti e la pubblicità di comprare i pacchetti opzionali o facendo un’offerta condizionata. Ci sono molte maniere. Ma non si è cercato un accordo. Si è cercato un modo di creare problemi perché la gente e il calcio si sentano sotto pressione, a favore di Sky e contro di noi. Ma lo abbiamo già vissuto in Spagna, non ci crea problemi. E poi ciò che aumenta il prezzo al consumatore è la posizione dominante di Sky. Devono invece aumentare i ricavi del calcio, fermi da 8 anni. Sky li vuole mantenere così. Possibilità di mediazione? Ho avuto riunioni con Lega e Sky, anche dopo la causa, ma Sky non vuole un accordo. Vuole che si torni alla situazione iniziale, creando confusione, paura“.
Sulle garanzie finanziarie da presentare entro il 22 maggio resta vago: “Stiamo parlando con la Lega sul tema della garanzia, non va legata una cosa all’altra“.