Stiamo assistendo ad una vera e propria guerra, che forse è finita, sui diritti televisivi. Nel corso dell’ultima assemblea si è deciso di assegnare il pacchetto Global alla società spagnola. Chi segue l’argomento avrà sentito parlare molte volte di questa società collegandola al bando proposto, ora cercheremo di fare chiarezza.
Mediapro è una società spagnola che gestisce i diritti televisivi di Liga e Ligue 1. Oltre a diritti sportivi, la società con sede a Barcellona, commercializza anche diritti cinematografici. Molto vicino a Mediapro troviamo BeIn, il network televisivo gestito dagli arabi che è presente in Spagna e in Francia. Il gruppo registra un fatturato superiore al miliardo di euro annuo e conta oltre 3000 dipendenti.
Ricordiamo che la società spagnola aveva offerto alla lega 950 milioni a cui vanno aggiunte le royalties. Nell’offerta presentata, però, ci sarebbero stati dei vincoli, tra i quali troviamo la possibilità di creare un canale tematico sul massimo campionato italiano. La stessa idea era voluta dalla Lega, che già da tempo pensava di realizzare un canale di sola Serie A. L’offerta quindi potrebbe soddisfare le volontà della Lega stessa.
Dopo le trattative private sono stati messi in campo 1000 euro in più del richiesto, così la Lega ha immediatamente accettato l’offerta.
La notizia, però, non ha fatto piacere ai vertici di Sky. Dopo aver diffidato la Lega dall’assegnazione, la pay-tv satellitare si dice pronta ad agire per vie legali. Secondo Sky, Mediapro non solo violerebbe il bando proposto dalla Lega, ma anche il Decreto Melandri. Infatti, il Decreto Melandri sulla concorrenza televisiva descrive il soggetto di intermediario indipendente come: “il soggetto che svolge attività di intermediazione nel mercato dei diritti audiovisivi sportivi e che non si trovi in una delle situazioni di controllo o collegamento […] con operatori della comunicazione, con l’organizzatore della competizione e con organizzatori degli eventi, ovvero in una situazione di controllo analogo. Ai fini della presente legge, si ha situazione di controllo analogo quando le offerte dell’intermediario indipendente sono imputabili, sulla base di univoci elementi, ad un unico centro decisionale riferibile a operatori della comunicazione, all’organizzatore della competizione e agli organizzatori degli eventi“. Inoltre sarebbe violato anche l’articolo del No single buyer, soggetto che detiene tutti i pacchetti in esclusiva.
Certo, non sarebbe la prima volta che Mediapro si trova in collisione con le autorità legali di uno stato. Infatti, la società spagnola è recentemente finita al centro di problemi giudiziari per delle presunte pratiche anticoncorrenziali nei confronti della tv online, su cui indaga l’Antitrust spagnola, e sul Fifagate per l’assegnazione dei Mondiali in Qatar, su cui indaga l’FBI. Oltre a queste, in passato ci sono stati diversi ricorsi contro Mediapro, accusata di abuso di posizione dominante nella rivendita dei diritti sportivi e violazione delle regole sulla vendita di diritti sportivi.