
Uno studio condotto dal JDRF, associazione di ricerca sul diabete giovanile, ha ottenuto buoni risultati, dimostrando che, in casi a rischio, la somministrazione di pillole di insulina può ritardarne gli effetti.
Cos’è il Diabete di tipo 1?
Il Diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune, ovvero causata dal nostro sistema immunitario. In particolare colpisce le cellule beta del pancreas, deputate alla produzione di insulina. Questo è un ormone fondamentale per abbassare i livelli di zucchero nel sangue. Un paziente affetto da questa malattia necessita di insulina sintetica, che deve autoiniettarsi.
Risultati dello studio
Jessica Dunne, direttrice della ricerca ha dichiarato: “Siamo riusciti per la prima volta a dimostrare un ritardo nella progressione della malattia, ma i risultati devono essere replicati con altri studi”
La ricerca è stata condotta su 560 bambini e adulti con parenti affetti dalla malattia in questione. I risultati più soddisfacenti sono stati ottenuti sui soggetti più a rischio. La malattia viene ritardata fino a due anni e mezzo. Il meccanismo con il quale avviene questo posticipo è semplice, ma efficace. L’insulina, assunta per bocca, arriva allo stomaco, dove viene assorbita come tutti i nutrienti. Il sistema immunitario degli affetti viene temporaneamente “ingannato”. L’ormone può quindi espletare la sua funzione più a lungo.