Il DVB-T2 arriverà presto nelle nostre case. Dal 2020 inizierà lo switch-off verso la nuova tecnologia e, chi non fosse ancora dotato di televisori o decoder attui alla ricezione, dovrà acquistare un nuovo apparato.
In questo articolo vogliamo mostrarvi le principali differenze tra le due tecnologie di trasmissione, elencando anche i vantaggi che il nuovo sistema porterà nelle case degli italiani.
Partiamo innanzitutto spiegando cos’è lo standard DVB-T. Il DVB-T è uno standard tecnico per la trasmissione televisiva digitale adottato in Europa e redatto dal consorzio DVB Project (Digital Video Braodcasting). Questo standard, rispetto al vecchio analogico, ha portato, dalla sua entrata in vigore, numerosi vantaggi a tutti i cittadini. Infatti lo standard digitale garantisce più contenuti, più qualità e una maggiore copertura rispetto a quello analogico. È stato proprio il passaggio al digitale terrestre che ha permesso la trasmissione dei primi programmi in HD, prima disponibili solo attraverso il satellite. Non solo, il digitale terrestre ha permesso alle emittenti di ampliare la propria offerta televisiva (si veda Rai e Mediaset), permettendo di offrire canali lineari seguiti da canali tematici.
Il passaggio al DVB-T2 garantisce ancora più funzionalità, in un mondo, quello televisivo, caratterizzato da alta definizione, interattività e spazio di frequenze. Con il T2 aumenterà la qualità visiva dei canali, aumenterà lo spazio disponibile dei multiplex (per semplificare intendiamoli come i ripetitori) fino al 30% in più e aumenterà la copertura sul territorio. Insomma, il nuovo standard di trasmissione che entrerà presto nelle nostre case porta vantaggi sia alle emittenti che ai consumatori.
C’è però un problema.
Come anticipato a inizio articolo, per ricevere i programmi con lo standard DVB-T2 (obbligatorio per legge dal 2022) si necessita di apparecchi idonei, un po’ come successo con il passaggio dall’analogico al digitale. Tutti i televisori prodotti dal 2017 e commercializzati in Italia devono avere il DVB-T2 integrato, tutti coloro che in questi due anni non hanno acquistato un nuovo televisore dotato di tale tecnologia dovranno obbligatoriamente acquistare un nuovo apparato. Per questo, come si può leggere da un nostro precedente articolo, il Governo ha stanziato degli incentivi per il passaggio alla nuova tecnologia. Già adesso, con una spesa minima, è possibile trovare in commercio decoder adatti al nuovo standard di trasmissione che permettano la visione anche con lo standard attuale.
Sperando di avervi chiarito un po’ le idee sul nuovo standard di trasmissione che entrerà nelle case degli italiani nei prossimi tre anni, vi chiediamo: voi cosa ne pensate di questo “cambio” tecnologico? Lo trovate utile? Diteci nei commenti cosa ne pensate.
Dal 14 febbraio nasce una nuova sezione su TeleDigitale: vi presentiamo Italia in DVB-T2, la speciale sezione nella quale potete trovare tutte le informazioni riguardanti il passaggio dell’Italia, regione per regione, al nuovo standard di trasmissione. Clicca qui per visitare la nuova sezione!